Per chi non può, o non vuole, cambiare il più possibile i terreni dove caccia, non tutto viene poi ad essere effettivamente semplice. Una perversione è sempre in agguato: quella per cui, in questa situazione, le qualità del cane utilizzato devono essere inversamente proporzionali alla sua conoscenza territoriale
Infatti più il cane conosce i luoghi di caccia, meno serve che quel cane disponga di intelligenza e di forza. In caso contrario queste doti finiranno per rivelarsi dannose, il cane comincerà ad anticipare, salirà su uno dei molti binari presenti nel bosco per arrivare prima possibile nel punto che ricorda, ed allora addio al collegamento, addio al lavorare per te.
Terreni da fare in quattro ore, verranno disordinatamente mangiati in trenta minuti. Si proverà quindi a togliergli punti di riferimento, a partire dal lato opposto, ma dopo un po’ anche questo espediente si rivelerà inutile. Il nostro pensiero principale finirà per essere rivolto, paradossalmente, a come mettere il cane in maggior difficoltà, a come complicargli la vita affinché renda di più. Fino ad arrivare al punto di dover prendere in considerazione, a malincuore e facendo di necessità virtù, l’ipotesi drastica di cambiare zona di caccia. Ma ciò implica anche dover sopportare disagi, logistici e l’abbandono di affetti per cui non potendo, o non volendo, cambiare il luogo di caccia, l’alternativa è quella di cambiare cane.
Cederlo ad un amico che faccia una caccia degna, in altri territori, per ripartire con un cane giovane; compensare cioè la nostra conoscenza del posto con l’inesperienza di un nuovo cane, per trarre soddisfazione dalla novità, dall’apprezzamento delle continue scoperte e dei progressi, che lo stesso farà. Per arrivare comunque un giorno a dover ancora ricominciare daccapo, sempre per lo stesso motivo. C’è chi lo fa, io no, io non cederei mai un cane bravo, solo per non essere costretto a cambiare posto. Un’altra soluzione è quella di orientarsi su cani meno dotati, cioè deficienti, però tali sarebbero anche in tutte le altre loro manifestazioni, per tutti gli altri trecentotrenta giorni all’anno in cui con loro non vai a caccia, ed io con gli stupidi non sono mai andato d’accordo. Ragion per cui, finché si può, meglio cambiare il più possibile zona di caccia! Nessuna remora, poiché i posti abbandonati non sono persi; possono risultare utili per addestrare con più facilità un cane giovane; ogni tanto è piacevole tornarvi a caccia per verificare i cambiamenti intervenuti, per ritrovare gli amici del luogo, per ricordare le emozioni che in quei posti hai vissuto.
Nessuna esitazione pertanto, meglio cambiare il più possibile i posti dove si caccia!
– Conviene farlo, per non sprecare un setter inglese davvero bravo.
– E’ opportuno farlo, per godere al meglio della la sua bravura.
– E’ imprescindibile farlo per poter sostenere, senz’ombra di dubbio e senza timore di smentita, che il cane che hai davvero bravo lo è.
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Marco
Volevo acquistare il libro ma la mail non esiste e il numero di telefono non è attivo…
david19
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