Comunicato Wilderness – AIW
Sono molti a considerare “subcultura anacronistica” l’attività venatoria, per poi magari recarsi nelle macellerie e nei supermercati a rifornirsi di “animali” ben impacchettati che più nulla hanno della loro fisionomia, né tanto meno colano ancora sangue dallo squartamento dei loro corpi o si odono le loro urla e strilli prima della macellazione: caccia rituale per delega, tutt’altro che etica, e di cui neppure ci rendiamo conto! Però, guai al cacciatore che provvede di persona al suo bisogno e anche in maniera eticamente più “compassionevole”, agendo anche con interventi necessari (come è per i cinghiali, cervi e caprioli – in America addirittura nei Parchi Nazionali! – e, così facendo, facendo del bene anche all’agricoltura e a tante altre specie ben più a rischio, e di flora e di fauna). Tutto nasce da un articolo sulla ripresa della caccia alle balene da parte del Giappone.