Il cambio di equipaggio del Club della beccaccia italiano, è avvenuto ad andatura sostenuta, in pieno mare , con vento sostenuto di poppa e in prossimità di una boa ove strambare precisi verso un ennesimo bersaglio da avvicinare e superare. Un buon vento che ha accompagnato tutta la non facile manovra. Voglio dire che il nostro club andava a gonfie vele e continua a muoversi nel mare della nostra passione con il suo nuovo equipaggio di cui il timoniere, se non affiancato da affidabili prodieri di prua e di randa, se non attento al consiglio di un buon tattico e di un fidato stratega, non andrebbe lontano. Sbagliare una manovra, una scelta strategica o la scelta di una vela, può comportare la delusione di chi ci osserva o il sorpasso da parte di altre barche. Una barca a vela cambiando equipaggio cambia tutta: e questa volta la ciurma non è più tutta la stessa.
A volte, nella nostra storia, il Club (la nostra cara barca) è andato oltre l’orizzonte in cerca di isole lontane misteriose e sconosciute: ci voleva coraggio, fiducia in sé e come al solito tanta passione nel cuore. Molti ci davano dei matti, e lo eravamo e lo siamo ancora (precursori di Steve Jobs si direbbe oggi quando diceva : Don’t settle. Stay hungry. Stay foolish.(…non accontentatevi. Siate affamati. Siate pazzi.).
Poi vedendo i nostri fatti, i dubbiosi hanno dovuto riconoscere i risultati. Non parlo solo della formativa avventurosa e articolata idea concretizzata nel Santuario della beccaccia dell’isola di Vormsi, ma solo a titolo di esempio dell’idea dei monitoraggi dei parchi con il cane da ferma e parlo del Trofeo Gramignani che, anche all’estero, sta arrivando alla fama del Saladini Pilastri che per anni era stato solo nell’aiutare il cinegeta a scegliere un cane di riferimento per rinsanguare i suoi buoni umili onesti amati quadrupedi.
Immaginiamo il campo di movimento del nostro club (barca) visto dall’alto: ha avuto un suo percorso fino ad oggi, con varie svolte alle sue spalle e con risultati nella stiva, coppe e medaglie, ma dove andrà ora? Di scelte ne ha 2: o far contento facilmente il pubblico che lo osserva (“…panem et circenses” di Giovenale), o scegliere l’ affascinante percorso della cultura e della formazione nostra e di chi, giovane, vorrà saltare sulla barca. E la scelta è fatta.
Che cosa ci fa muovere in solitudine felici al mattino presto, dietro il cane per ore di fatica? Una passione semplice, profonda,insopprimibile che vorremmo mantenere e perpetuare ai giovani che verranno. Dobbiamo augurarci che vi si dedichino ancora a questa nobile arte, per generazioni, attingendo da essa l’infinito rosario di insegnamenti di vita che essa ci consente. Migliorando sempre ed evitando i nostri errori, augurando a questi giovani di essere entusiasti e felici come noi soli nel bosco.
Nobile arte non per tutti e non per sport.
Alberto Pellegrini
mario ambrosoli
COMPLIMENTI ALBERTO , SCUSA “PRESIDENTE”.
BUONA NAVIGAZIONE
MARIO AMBROSOLI